Comunicati, Spazi Sociali

24-10-2018

Il silenzio al tempo delle dirette social!

di Leoncavallo SPA

Troppo rumore.

Il silenzio al tempo delle dirette social!

Non chiamiamoli più nemici, chiamiamoli haters.

L'allineamento della politica e delle parole della politica al mondo dei social (facebook capolista come sempre, almeno qui in Italia) non soltanto ha fatto perdere alla, forse più affidabile, carta stampata il primato della notizia ma ha intasato i canali di comunicazione di massa con ogni tipo di informazione, discorso, boutade, generando così un rumorosissimo caos in cui è, essendo il mondo dei social, la presenza a passare per contenuto e non più il contenuto a richiedere presenza mediatica.

Ognuno, politici inclusi e in prima linea, si sente tenuto a dire la propria sbandierandola sulla bacheca multilaterale del social network; è così che, anche nel nostro piccolo a Milano, un assessore di maggioranza chiama all'intervento un “super” Ministro degli Interni capace, pare, di risolvere ogni situazione solo con la sua parola.

Dichiarazioni a catena più o meno ufficiali che rilasciate a media più o meno ufficiali e attendibili spingono, senza troppa intenzione, chi verso lo sgombero definitivo chi verso una soluzione di “scambio di beni”.

La trattativa tra Palazzo Marino e la Proprietà va avanti come una sorta di elastico.

Il dialogo si è talmente sedimentato che le due parti in gioco (perché di tre parti in causa solo due partecipano attivamente e hanno voce in capitolo nella manovra) sono finite per bloccarsi in una sorta di proposta-rifiuto. La volontà per la proprietà di guadagno e speculazione ha portato all'appiattimento, almeno fino agli ultimi sviluppi, di una lunga ed estenuante trattativa. Il Leoncavallo oggi più che mai sembra essere considerato solo una “Cosa”: muri e spazi senza voce in capitolo alcuna, a cui rimane solamente l'attesa per una risoluzione e la resistenza “diplomatica” alle mensili operazioni di sgombero; in parole povere, il Centro e i suoi abitanti sono in totale balìa della trattativa in cui si contendono i metri quadri e il futuro del lotto di via Watteau.

4 MINUTI E 33 SECONDI DI ASSORDANTE NULLA.

Senza possibilità di ribattere, senza essere presi in considerazione come parte viva della disputa stiamo vivendo un attacco sonoro di voci a caccia non più di audience ma di visualizzazioni e potere mediatico in un'orchestra virtuale senza più direttore, nella quale “vedere” diventa sinonimo di ascoltare e capire.

In questa realtà ed al cospetto di problematiche così gravi come quelle che investono la città di Milano e, nel nostro specifico, il Leoncavallo, non accettiamo provocazioni. Non è avvalersi della facoltà di non rispondere ma di avere il Silenzio come commento migliore. Un silenzio complesso perché elaborato in decenni di mani alzate senza mai avere diritto di parola.

Il diritto che ci siamo presi di stonare nel coro della città, senza gerarchie né meriti, che ci è sempre stato negato e tolto con la forza becera del potere, oggi più che mai ha bisogno di farsi sentire.

Come Lisa Simpson che, indisponente, lascia l'aula di musica per suonare ciò che vuole lei, anche noi con questo silenzio rivendichiamo: “QUI SONO E QUI RESTO”.