Comunicati, Spazi Sociali

13-10-2017

Diritto agli spazi sociali autogestiti

di Leoncavallo SPA

Città del cambiamento. Oltre la proprietà per il diritto del comune.

Diritto agli spazi sociali autogestiti

Crediamo sia ormai irrimandabile la necessità di individuare una soluzione politica complessiva, a carattere nazionale, che permetta ai centri sociali di uscire dalla dimensione di precarietà cui sono stati costretti, restituendo alla liberazione degli spazi e al riutilizzo delle aree dismesse il valore sociale che gli appartiene. Intendiamo intervenire sia dal punto di vista di ciò che oggi esiste, di quegli spazi che siamo riusciti a conquistare nel corso degli anni, sia dal punto di vista di una legislazione attualmente inadeguata che deve saper riconoscere la peculiarità della dimensione autogestionaria e ne salvaguardi l'indipendenza e l'autonomia politica, gestionale, amministrativa.

Così recitava La carta di Milano, documento redatto dall’ assemblea nazionale dei centri sociali tenutasi al Leoncavallo il 19 settembre 1998.

La quarantennale storia dei centri sociali e degli spazi autogestiti evidenzia una cooperazione sociale produttrice di mutualismo, diritti, cultura e pratiche democratiche. Una storia immersa in una continua tensione produttiva e costituente che afferma forme di vita comune, libere e egualitarie.

Gli spazi sociali, piaccia o meno, sono luoghi di innovazione e trasformazione del tessuto urbano, produttori di immaginario e soggettività. Ma sono esperienze sempre in pericolo, schiacciate dal binomio proprietà pubblica/proprietà privata, saccheggiate dalla rendita immobiliare e finanziaria che depreda la produzione comune di saperi e pratiche - a volte sotto forma di esternalità produttive, altre volte sussumendo modelli di iniziativa culturale e linguaggi.
A Milano le situazioni di Macao e Leoncavallo, come i recenti sgomberi di LUME e Soy Mendel, sono l’evidenza di questo conflitto.

L’esperienza di Napoli, apre un’altra strada, offre una pratica riproducibile e aperta. Attraverso la Dichiarazione di uso civico de L’Asilo, è possibile pensare ad un altro diritto:

un bene appartiene alla categoria di “bene comune” se esprime utilità funzionali all’esercizio dei diritti fondamentali nonché al libero sviluppo della persona ed è informato al principio della salvaguardia intergenerazionale di tali utilità (“Commissione Rodotà per la modifica delle norme del codice civile in materia di beni pubblici – 14 giugno 2007”);

un bene per essere attratto alla categoria dei beni comuni deve essere caratterizzato da una forma di governo che sia ispirata ed attui forme di partecipazione diretta delle comunità di riferimento alla cura e alla gestione del bene;

la titolarità di un simile bene, indipendentemente dal titolo di proprietà, deve considerarsi “diffusa”;

l’intera disciplina della proprietà nella Costituzione italiana è vincolata alla nozione di “utilità sociale;

e ancora:

gli “usi civici” sono la più antica forma di uso collettivo di beni destinati al godimento e all’uso pubblico e che è lecito considerarli come una «espressione di comodo» con la quale poter indicare istituti e discipline varie presenti sull’intero territorio nazionale e non solo in area agricola (sent. Cort. Cost. n. 142/1972); in particolare «vi è una stretta connessione fra l’interesse della collettività alla conservazione degli usi civici e il principio democratico di partecipazione alle decisioni in sede locale» (sent. Cort. Cost. n. 345/1997);

una tale forma d’uso collettivo regolamentato di un bene garantisce la fruibilità, l’inclusività, l’imparzialità, l’accessibilità e l’autogoverno delle comunità di abitanti.

Riteniamo fondamentale riaprire un dibattito pubblico che, per troppi anni, è stato ridotto a questione tecnica. Crediamo che l'idea di una città solidale, dei diritti, che difende i beni comuni e promuove nuovi modelli di sviluppo sociale e culturale non sia praticabile senza una reale apertura a nuove forme di amministrazione e proprietà. 

Per questo invitiamo gli spazi sociali autogestiti, i cittadini e l’amministrazione comunale a confrontarsi su questi temi.

... un elemento costituente, prefigurante modelli societari, economici e relazionali altri, uscendo definitivamente da logiche autoreferenziali. - La carta di Milano, assemblea nazionale dei centri sociali, 19 settembre 1998

Sabato 21 ottobre 2017, ore 17:00 @ Leoncavallo SPA.
Partecipano e intervengono:

  • Luigi de Magistris, Sindaco di Napoli
  • Carmine Piscopo, Assessore all’Urbanistica e ai Beni Comuni di Napoli
  • L'Asilo, Napoli
  • Macao, Milano
  • Cavallerizza Reale, Torino

Per info scrivete a segreteria(at)leoncavallo(punto)org