23-01-2018
Diseguaglianza Italia, rapporto Oxfam
di
La classe non è acqua: il 20% dei paperoni italiani detiene il 66% della ricchezza del paese.

Alla fine del primo semestre del 2017 la distribuzione della ricchezza nazionale netta (il cui ammontare complessivo si è attestato, in valori nominali, a 10.853 miliardi di dollari, registrando un aumento di 706 miliardi in 12 mesi) vede il 20% più ricco degli italiani detenere oltre il 66% della ricchezza nazionale, il successivo 20% (quarto quintile) controllare il 18,8% della ricchezza, lasciando al 60% più povero dei nostri concittadini appena il 14,8% della ricchezza nazionale. Il top-10% (in termini patrimoniali) della popolazione italiana possiede oggi oltre 6 volte la ricchezza della metà più povera della popolazione. Confrontando il vertice della piramide della ricchezza con i decili più poveri della popolazione italiana, il risultato è ancora più sconfortante. La ricchezza dell’5% più ricco degli italiani (titolare di quasi il 40% della ricchezza nazionale netta) è pari a 44 volte la ricchezza del 30% più povero dei nostri connazionali. Il rapporto sale a 240 volte circa, se si confronta lo stato patrimoniale netto dell’1% più ricco degli italiani (che detiene il 21,5% della ricchezza nazionale) con quello detenuto complessivamente dal 20% più povero della popolazione
italiana.
A metà 2017 la ricchezza dei primi 14 miliardari (in dollari 2017) italiani della lista Forbes2 equivale alla
ricchezza netta detenuta dal 30% più povero della popolazione (ovvero 107 miliardi di dollari, al netto
dell’indebitamento del primo decile della popolazione pari a -0,09% della ricchezza netta complessiva degli
italiani).