08-07-2020
CONTROCORRENTE - ANTIFASCISTI SEMPRE
di
Contro il fascismo, contro gli assassini di Fausto e Iaio

Ancora una volta i fatti ci costringono a ricordare che il "Fascismo" è parte della politica e della storia di questo paese, (proprio nel quale è nato il Fascismo).
Si sono succedute tre repubbliche dalla fine del ventennio nero e per tutte e tre il fascismo ha proliferato e si è insinuato come un virus corruttivo all'interno della gestione del paese, si è fatto mafia è si è fatto servizio segreto; si è fatto imprenditoria e partito politico. Il contraltare che rappresenta oggi il fascismo in Italia (e nel mondo) ha memoria corta riguardo al fatto che lo si abbia combattuto e sconfitto. Anche la nostra memoria è stata però debole: l'ideologia ha proliferato in ogni ambito da destra a sinistra (dal terrorismo nero alle cooperative in mano alla mafia) ed è diventato faro d'attrazione per ogni tipo di pratica intollerante e criminale che si compie oggi in Italia. Ed infatti non solo non è morto ma si è consolidato, strutturato e si è dato, come ogni "associazione" mafiosa, al profitto capitalista ed alla corruzione. La partecipazione occulta (ed occultata) del fascismo alla contemporaneità di questo paese ha dimostrato la messa in opera un vero e proprio disegno all'interno delle trame della storia, ed una vera e propria protezione dei suoi affiliati (aspetti che legano fortemente lo Stato italiano con la Mafia e con le sue devianze oltranziste).
Sapere in libertà l'assassino fascista Massimo Carminati ci disgusta e ci sbatte in faccia ancora una volta quella grave verità della lotta antifascista: il fascismo è vivo e gode sempre di protezione e garantismo. La scarcerazione di Massimo Carminati, il 15 Giugno scorso, è avvenuta per legale decorrenza dei termini al processo, l'ultimo, che l'ha visto nel 2014 condannato per corruzione ed associazione mafiosa nell'operazione contro Mafia Capitale. Per la prescrizione del processo si è dichiarato che non esistono prove per accertare la natura effettivamente mafiosa del gruppo messo in piedi da Carminati.
Depistare e negare l'evidenza sono prerogative del pensiero malato che chiamiamo fascismo, ed anche sue fortissime armi contro la giustizia sociale e la legalità; Carminati, tra i tanti processi dai quali è scampato proprio per mancanza di prove, e le cui indagini sono state volontariamente disorientate per quarant'anni, risulta assolto anche dall'omicidio di Fausto e Iaio, il 18 Marzo 1978. Una storia, che per lo stato italiano è stata archiviata (nel 2000) ma che noi ricordiamo ogni anno, per il desiderio di giustizia che sempre ribadiamo per i due compagni assassinati quella sera e perché, come ogni storia di violenza e morte in nome del fascio, deve servire da monito costante contro le forme che esso sta prendendo e con le quali si sta rigenerando. Sono ricordi che meriterebbero più attenzione e responsabilità proprio da quella parte della società (quella dirigente) che dovrebbe rappresentarci ma che con il suo agire, e la scarcerazione di Carminati è solo l'ultimo esempio, tradisce il suo essere corrotta e controllata dall'interno dal pensiero, vecchio o nuovo che sia, che si chiama fascismo.
CONTRO IL FASCISMO
CONTRO GLI ASSASSINI DI FAUSTO E IAIO